Alghe in 3D

3dprintingfromscratch.com2La rivoluzione delle alghe approda all’universo 3D. L’innovativa tecnologia che sta cambiando radicalmente il modo in cui produciamo gli oggetti della vita quotidiana che ci circondano infatti si dimostra sempre più attenta al tema delle alghe marine, in grado di offrire materia prima naturale, rinnovabile e non tossica in grandi quantità.

Fino ad oggi, per le stampanti 3D domestiche, gli unici materiali disponibili erano derivati del petrolio tossici e inquinanti, o poche alternative “green” solo in parte, a partire da materia organica che richiede consumo di suolo, acqua, fertilizzanti e pesticidi per essere prodotta e con caratteristiche del prodotto finale più povere di quelle dei loro equivalenti a base di petrolio.

Le alghe invece arrivano a rivoluzionare il mondo dei prodotti plastici; fin dal 2014 grazie a leFabShop infatti è nata una attenzione sempre più crescente alla possibilità di creare il materiale perfetto, completamente sostenibile e con costi contenuti grazie alla facilità di approvvigionamento della materia prima e in grado di garantire una resistenza pari ai materiali ormai definiti tradizionali, oltre ad essere completamente biodegradabile.

Da qui nasce il progetto di creare un materiale addirittura biocompatibile, in grado cioè di essere utilizzato anche in simbiosi con i tessuti umani, con BioPen, una penna in grado di stampare in 3D materiale per protesi mediche. Grazie alle alghe è stato quindi possibile creare un materiale che non è solo innocuo per il corpo umano, ma anche in grado di stimolare la salute e l’autorigenerazione dei tessuti, oltre a funzionare come barriera contro virus e altri attacchi esterni in caso di impianti chirurgici.

3ders.orgLa BioPen è una stampate 3D in forma di penna in grado di posare materiale organico direttamente sulle ossa umane come fosse inchiostro, veicolato dal biopolimero ricavato dalle alghe, riempiendo la parte danneggiata dell’osso e legandosi con esso, rilasciando al tempo stesso materiale in grado di stimolare la riparazione del danno subito. Questa nuova richiesta di produzione di alghe inoltre non favorirebbe solo la salute personale, ma anche quella del nostro pianeta, in quanto la coltivazione di queste alghe garantirebbe l’assorbimento del materiale inquinante dai mari riprocessandolo in una forma non dannosa, oltre ad essere una coltivazione “OGM-free”.

La ricerca dunque non si ferma qui e siamo sicuri che procederà spedita nell’investigare le possibilità di questo materiale dalle potenzialità infinite, sia dal punto di vista della salute che di quello dell’ambiente. Raccontateci cosa ne pensate, voi vi fareste curare grazie alla tecnologia basata sulle alghe?

Fonti: tctmagazine.com; 3ders.org

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