Le batterie si fanno con le alghe

batteriaverdeUn utilizzo incredibile delle alghe è ciò di cui parliamo oggi, in uno dei campi più insospettabili quando si tratta di piante marine. Un gruppo di studiosi statunitensi ha infatti scoperto che è possibile migliorare, grazie alle alghe marine, le batterie al litio utilizzate dai nostri apparecchi elettronici di tutti i giorni come computer e cellulari.

Lo studio portato avanti da un team di ricercatori della Clemson University del South Carolina rivela infatti che è possibile utilizzare l’alginato di sodio estratto dalle alghe brune all’interno delle batterie per allungare la vita delle stesse e la loro capacità di mantenere la carica. Le comuni batterie utilizzano infatti un legante per mantenere in sospensione la grafite o il silicone che, reagendo con gli ioni di litio, permettono alle stesse di mantenere la carica. Con i leganti tradizionali però la decomposizione degli elettroliti rende la batteria destinata a smettere di funzionare, mentre grazie all’applicazione dell’alginato di sodio questo non avviene, creando un forte rivestimento intorno alle particelle di silicone.

batteriesGrazie a questa scoperta è stato possibile dimostrare ai ricercatori come le loro nuove batterie alle alghe siano in grado di mantenere una capacità di ben otto volte superiore alle migliori batterie tradizionali. È inoltre possibile creare batterie più economiche, meno inquinanti e dalla durata maggiore grazie alla natura, ma anche più sicure per il nostro organismo in caso di possibili rotture, essendo la materia prima completamente naturale e innocua.

Gli studiosi hanno avuto questa idea osservando la natura; allo stesso modo delle batterie, il mare è ricco di ioni e può essere osservato in questa ottica come il più grande elettrolite del mondo. Grazie alla loro capacità di resistere ad un ambiente altamente aggressivo come l’acqua salata rende le alghe il candidato perfetto a sostituire il legante liquido contenuto nelle nostre batterie al litio. Chissà, forse potremo presto portare sempre con noi una piccola parte di mare nei nostri cellulari!

Fonti: electronicsweekly.com; labgrab.com; isustainableearth.com

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